martes, 2 de marzo de 2010

Immoliaci nella Messa insieme all’Agnello


Se la messa è il sacrificio di Cristo, nel quale Lui si immola come Vittima Innocente sotto i segni sacramentali, e il sacrificio dell’Uomo-Dio che viene offerto per ciascuno di noi in maniera personale, vale a dire, ciascuno di noi lo riceve come se fosse l’unico destinatario, quale deve essere la nostra attitudine nei confronti di questo dono di Gesù?
Il Magistero della Chiesa ci insegna come dobbiamo partecipare a questo sublime sacrificio dell’altare: “…i fedeli devono unirsi a questo sacrificio offrendosi se stessi come vittime”.
Vale a dire, la nostra disposizione deve essere quella di vittime, unite a Cristo Vittima Innocente. Uniti a Lui, con Lui e in Lui, per lo Spirito, come vittime immolate sull’altare, perché, se il nostro Capo si fa Presente e si offre sull’altare con la sua Anima in uno stato di immolazione, il medesimo stato che ebbe nella croce, noi, che siamo i membra del Suo Corpo, non possiamo fare un’altra cosa che offrirci con tutto il nostro essere, con tutta la nostra anima, con tutta la vita, insieme a Lui.
Dobbiamo lasciare il nostro essere, la nostra anima, lì, ai piedi dell’altare della croce, mediante una oblazione interiore, con la disposizione interiore, psicologica e spirituale, di realizzare il dono di noi stessi nel sacrificio eucaristico, a imitazione di Cristo. Se noi non abbiamo questa disposizione interiore, quella di unirci con tutto l’essere al sacrificio che Cristo realizza adesso sulla croce, se noi non abbiamo l’intenzione di unirci al sacrificio di Gesù sulla croce, la nostra oblazione è solo esteriore, vuota di contenuto, farisaica. Dobbiamo unirci al sacrificio eucaristico di Gesù affinché il fuoco dello Spirito Santo, che brucia il pane trasformandolo nella carne dell’Agnello, bruci tutto ciò che è in noi e che non è gradito a Dio.
La nostra anima deve avere lo stesso stato d’animo dell’Anima di Gesù sulla croce, perciò dobbiamo sforzarci per essere come Lui, ed imitare ed acquistare le sue virtù, la sua carità, la sua mitezza, la sua umiltà, la sua pietà, la sua bontà per tutti.
Perciò nella Messa, dove si rinnova la sua morte in croce, dobbiamo essere immolati con Lui, per essere presentati, con Lui e in Lui, come unico sacrificio gradevole, davanti agli occhi di Dio.

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