lunes, 23 de septiembre de 2013

I santi imparano da Cristo crocifisso


Quando leggiamo nella vita dei santi e dei martiri, ci sono tante cose che ammiriamo: ad esempio, che sono persone molto diverse, perché appartengono a etnie, razze, nazioni, lontani l’uno dell’altro; provengono sia dai paesi lontanissimi, sconosciuti da noi, sia dal nostro proprio paese, vale a dire, che hanno condiviso la nostra istoria e la nostra cultura.
          Sono persone diverse, ma hanno qualche cosa in comune: hanno la stessa fede: credono in un solo Dio Trino, credono in Gesù, Seconda Persona della Trinità, che si è incarnata per la salvezza dell’umanità; credono nella Vergine Maria, nella Chiesa Cattolica.
          Ciò che ci ammira è anche il suo insegnamento: tutti ci insegnano che Gesù è il Salvatore, che è Presente col suo corpo e sangue nell’Eucaristia, che i sacramenti –soprattutto, Eucaristia e Confessione-, sono i nostri mezzi per santificarci. Tutti sono veramente felici. Tutti ci insegnano queste verità che non provengono dalla mente umana.
          Da dove imparano i santi queste verità che li fanno felici?
          Non da soli. Dice il Santo Padre Giovanni Paolo II che i santi e i martiri imparano nella croce di Gesù.
          È Gesù crocifisso il Sommo Maestro che illumina le intelligenze umane, circa le verità eterne, circa la Vita eterna accanto a Lui.
          È Lui, l’Agnello di Dio, immolato sull’altare della croce, ad insegnarci ciò che dobbiamo fare se vogliamo vivere per tutta l’eternità accanto a Lui.
          I suoi discepoli vogliono imparare da Gesù: “Maestro, dove abiti? Glielo domandano, e anche noi glielo domandiamo, perché anche noi abbiamo voglia di imparare da Gesù la saggezza della croce. E alla nostra domanda, Gesù ci dice: “Abito nella croce, abito nel sacrificio dell’altare, abito nel cielo, che è l’Eucaristia, e voglio abitare nelle vostre anime”.

          Chiediamo la grazia di imparare la saggezza della croce, affinché Gesù abiti in noi.