sábado, 16 de octubre de 2010

In ogni Messa saliamo sul Calvario, siamo davanti alla croce, vediamo il sepolcro vuoto


Cosa è la Messa? Cosa accade nella Messa? Assistiamo ad una cerimonia liturgica, sappiamo che si confeziona un sacramento centrale per la fede cattolica, l’Eucaristia. Tutto questo l’abbiamo imparato al catechismo.

Ma, c’è qualcosa di più?

Per rispondere la domanda, dobbiamo considerare cos’erano i sacramenti dell’Antico Israele, perché quelli erano figura e anticipazioni dei nostri sacramenti, dei sacramenti del Nuovo Israele.

La celebrazione principale dagli ebrei era la pasqua, la quale era innanzitutto una festa annuale di pastori nomadi per la benedizione dei greggi, e dopo l’uscita dall’Egitto, viene collegata inseparabilmente da questo evento, rappresentando così l’evento centrale di tutta la vicenda di Israele.

Israele “fa memoria” di questo evento, e “far memoria”, non è un semplice ricordare i fatti del passato. Celebrare la Pasqua per Israele è attualizzare nel presente la portata unica di quell’azione salvifica[1]. Nel libro del Deuteronomio[2] si legge il dialogo tra il figlio ed il padre: “Perché questa note è tanto diversa dalle altre?” Il padre, lontano forse mille e più anni dall’uscita dall’Egitto, dice: “Noi eravamo schiavi… il Signore ci fece uscire”. Il rito pasquale ha questa efficacia: fa del passato un “oggi”. Il Signore ha compiuto la sua meravigliosa opera di liberazione mille e più anni fa, ma la sua salvezza si fa presente nell’oggi degli ebrei già liberati. Nel gesto rituale viene rivissuto il passato, nel presente, ed è anche un invito a volgere lo sguardo al futuro intervento salvifico che YHWH compierà nella storia.

Ma questa Pasqua ebrea era figura della Pasqua di Cristo; Cristo non era ancora presente nella sua umanità, mediante la quale doveva realizzare la sua Pasqua.

È soltanto dopo l’incarnazione, morte e risurrezione del Cristo, che i sacramenti attualizzano, fanno presente ogni volta che vengo celebrati, il mistero pasquale di Gesù.

Perciò i sacramenti della Nuova Alleanza non sono mere figure della Pasqua di Cristo: sono essi stessi la Pasqua di Cristo, il Cristo Pasquale in mezzo alla Chiesa.

Il mistero dell’evento salvifico di Cristo è attualizzato ogni volta che vengono celebrati i sacramenti.

I sacramenti non solo fanno memoria del passato: attualizzano nell’oggi nostro, nel nostro tempo terreno, separato da due mila anni di distanza della Passione del Signore, la sua stessa Pasqua.

Questo è possibile perché Dio, Cristo, è eterno, e –secondo Santo Tommaso- “la presenza dell’efficacia divina è in grado di raggiungere tutti i luoghi e tutti i tempi, ed è operante nel sacramento per l’azione di Cristo”[3].

Ogni volta che celebriamo i sacramenti –il principale, l’Eucaristia nella Messa- viviamo in atto l’azione salvatrice di Cristo in modo sacramentale. Viviamo in atto: vuol dire che in ogni Messa partecipiamo, veramente e realmente, in maniera misteriosa ma reale, della Pasqua di Cristo, la sua morte e risurrezione. In ogni Messa saliamo sul Calvario, siamo davanti alla croce, vediamo il sepolcro vuoto.

Chiediamo la grazia a Maria, perchè Lei si trova ai piedi della croce, di saper vivere sempre più vivamente il sacrificio dell’altare, il sacrificio della croce.


[1] Cfr. Carlo Rocchetta, I Sacramenti della fede, Edizioni Dehoniane Bologna, Bologna 1998, 111.

[2] Cfr. 6, 20-24.

[3] Cfr. Somma Teologica, III, q. 56, a 1.

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