Gesù davanti ai farisei (cfr. Lc 11, 37-45). Nostro Signore fa fronte ai farisei. Chi erano?
I farisei erano gli incaricati di custodire e di
trasmettere la legge di Dio al Popolo di Israele. Erano quelli scelti da Dio
stesso, allo scopo di insegnare la legge divina al Popolo di Dio, ma non
avevano capito che la legge annunciava il Cristo, e che Cristo era il Figlio di
Dio.
Credevano di essere gradevoli a Dio facendo dei riti
esterni, ma dimenticando la misericordia, la bontà, la carità verso il
prossimo. Erano religiosi, ma duri di cuore. I farisei furono a poco a poco
lasciando cadere nel vuoto la Parola Divina, per scambiarla con parole umane;
scambiavano la Saggezza Divina, che comandava amare il prossimo ed amare Dio
–“Ascolta, Israele, amerai il tuo Dio con tutto il cuore, con tutta
l’anima…- per il comandamento umano, che
comandava amare solo se stesso, senza preoccuparsi né degli altri né di Dio.
I farisei rappresentano il mistero dell’iniquità, cioè,
la negazione volontaria del mistero di Dio Incarnato, Gesù Cristo. Dopo aver
visto con i loro occhi i suoi miracoli, che testimoniavano la sua divinità, i
farisei volontariamente rifiutano a Gesù come Dio nel tempo. Questo è il
mistero di iniquità: rifiutare Cristo e la sua croce.
Perciò nostro Signore gli dice queste cose, che sono
forte e dure, ma certe: perché preferiscono il loro spirito, invece dello
Spirito di Dio.
Tutti noi possiamo diventare farisei se dimentichiamo
la misericordia. Senza misericordia, la religione è solo falsità ed ipocrisia.
Senza bontà, la religione è inganno e chiacchiera. Perciò il fariseismo è il
cancro della religione. Uccide la religione.
Perciò le parole di Gesù, anche pronunciate 2000 anni
fa, ai farisei, percorrono il tempo e ci raggiungono. Vengono dette a ciascuno
di noi. E noi dobbiamo avere cura di non lasciare perdere le parole di Gesù.
Dobbiamo fare come la Vergine Maria, che custodiva la Parola Divina nel suo
cuore, e la metteva in pratica.
È molto facile cadere nella tentazione del fariseismo:
crederci che facendo qualche rito esterno, già c’e l’abbiamo fatta. Crederci
che perché facciamo qualche piccola preghiera senza nemmeno prestare
attenzione, Dio c’ha degli obblighi verso di noi.
Credere che possiamo vivere senza carità, senza amore
verso Dio e verso il prossimo, e lo stesso saremo ascoltati e perdonati da Dio.
Cristo vuole che noi siamo misericordiosi, come è Lui:
“Siate misericordiosi, come sono Io”, perché è la misericordia, l’amore, ciò
che conterà alla fine della vita: “Sarete giudicati nell’amore”, dice San
Paolo.
Chiediamo alla Vergine di non cadere nella tentazione
farisaica di vivere la nostra religione senza carità, e di crescere sempre di
più nell’amore a Cristo Dio e al prossimo.
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