martes, 22 de enero de 2013

Il fariseismo è il cancro della religione



Gesù davanti ai farisei (cfr. Lc 11, 37-45). Nostro Signore fa fronte ai farisei. Chi erano?
I farisei erano gli incaricati di custodire e di trasmettere la legge di Dio al Popolo di Israele. Erano quelli scelti da Dio stesso, allo scopo di insegnare la legge divina al Popolo di Dio, ma non avevano capito che la legge annunciava il Cristo, e che Cristo era il Figlio di Dio.
Credevano di essere gradevoli a Dio facendo dei riti esterni, ma dimenticando la misericordia, la bontà, la carità verso il prossimo. Erano religiosi, ma duri di cuore. I farisei furono a poco a poco lasciando cadere nel vuoto la Parola Divina, per scambiarla con parole umane; scambiavano la Saggezza Divina, che comandava amare il prossimo ed amare Dio –“Ascolta, Israele, amerai il tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima…-  per il comandamento umano, che comandava amare solo se stesso, senza preoccuparsi né degli altri né di Dio.
I farisei rappresentano il mistero dell’iniquità, cioè, la negazione volontaria del mistero di Dio Incarnato, Gesù Cristo. Dopo aver visto con i loro occhi i suoi miracoli, che testimoniavano la sua divinità, i farisei volontariamente rifiutano a Gesù come Dio nel tempo. Questo è il mistero di iniquità: rifiutare Cristo e la sua croce.
Perciò nostro Signore gli dice queste cose, che sono forte e dure, ma certe: perché preferiscono il loro spirito, invece dello Spirito di Dio.
Tutti noi possiamo diventare farisei se dimentichiamo la misericordia. Senza misericordia, la religione è solo falsità ed ipocrisia. Senza bontà, la religione è inganno e chiacchiera. Perciò il fariseismo è il cancro della religione. Uccide la religione.
Perciò le parole di Gesù, anche pronunciate 2000 anni fa, ai farisei, percorrono il tempo e ci raggiungono. Vengono dette a ciascuno di noi. E noi dobbiamo avere cura di non lasciare perdere le parole di Gesù. Dobbiamo fare come la Vergine Maria, che custodiva la Parola Divina nel suo cuore, e la metteva in pratica.
È molto facile cadere nella tentazione del fariseismo: crederci che facendo qualche rito esterno, già c’e l’abbiamo fatta. Crederci che perché facciamo qualche piccola preghiera senza nemmeno prestare attenzione, Dio c’ha degli obblighi verso di noi.
Credere che possiamo vivere senza carità, senza amore verso Dio e verso il prossimo, e lo stesso saremo ascoltati e perdonati da Dio.
Cristo vuole che noi siamo misericordiosi, come è Lui: “Siate misericordiosi, come sono Io”, perché è la misericordia, l’amore, ciò che conterà alla fine della vita: “Sarete giudicati nell’amore”, dice San Paolo.
Chiediamo alla Vergine di non cadere nella tentazione farisaica di vivere la nostra religione senza carità, e di crescere sempre di più nell’amore a Cristo Dio e al prossimo. 

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