miércoles, 30 de noviembre de 2011

Avvento: tempo di conversione al mistero di Cristo



Abbiamo iniziato un nuovo anno liturgico, un nuovo tempo di Avvento. Perché la Chiesa celebra tutti gli anni gli stessi tempi? Cosa facciamo nell’anno liturgico, nel tempo liturgico, nella celebrazione liturgica, nella Messa?

Partecipiamo, nel tempo, con la fede, al mistero di Cristo.

Cristo, Dio eterno, Luce da Luce, Lampada della Nuova Gerusalemme, risplende in cielo, illuminando con la sua luce divina il mondo celeste, i santi, gli angeli[1]; risplende col suo divino splendore, irraggiando luce che è vita divina, perché Lui è Luce viva.

Attraverso la celebrazione liturgica, noi partecipiamo al suo mistero divino. La nostra liturgia è illuminata dalla luce eterna di Cristo. Lui dà a noi, nell’anno liturgico, nel tempo liturgico, nella celebrazione liturgica, un riflesso, un raggio della sua luce divina, del suo giorno eterno presso Dio.

La celebrazione liturgica si converte così nella manifestazione terrena e nel tempo, della luce eterna che è Cristo; un riflesso terreno, mistico, del sole divino Cristo, che si fa presente in mezzo a noi attraverso la fede e attraverso i misteri che Egli visibilmente ha affidato alla Chiesa, la liturgia.

L’anno liturgico, il tempo liturgico, la celebrazione liturgica, è la presenza attuale, attiva e viva, nel tempo, dell’eternità di Cristo; è Cristo nel mistero, in mezzo a noi.

Nell’anno liturgico, noi viviamo insieme al Signore la vita sua in questo mondo, la sua nascita, la sua crescita, la sua Passione e Morte, la sua Risurrezione.

Nel tempo liturgico dell’Avvento, viviamo soprattutto la parte della vita terrena del Salvatore, quella riguardo alla sua incarnazione e nascita da Maria Vergine. Viviamo e partecipiamo, attraverso i sacramenti, del mistero di Cristo.

Ma non viviamo e partecipiamo di questo mistero di Cristo da semplice ricordo, come se fosse una contemplazione spirituale, come una unione morale, solo della volontà, della memoria.

Non facciamo una azione semplicemente memoristica.

La celebrazione del tempo liturgico, della Messa come liturgia, significa essere immersi nel Pneuma di Cristo, nel suo Spirito, nella vita eterna di Dio; significa essere uniti a Lui, attraverso i sacramenti, in maniera mistica, reale, sostanziale.

È questo ciò che ci chiede il Battista: la conversione al mistero di Cristo, celebrato nella liturgia, nei sacramenti.


[1] Cfr. Odo Casel, Presenza del mistero di Cristo, Edizioni Queriniana, Brescia 1995, 38.

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