“Grande
è la tua fede” (cfr. Mt 15, 28). Il
nostro Signore Gesù Cristo loda la fede della donna cananea. Non si tratta
della fede naturale, quella che noi utilizziamo tutti i giorni, mediante la
quale la ragione accetta una verità che non conosce con certezza, così come
quando qualcuno che non conosciamo, ci dice il suo nome.
Gesù parla della fede sopranaturale,
vale a dire, quell’assenso che l’uomo, mosso dalla grazia divina, fa alla
Rivelazione.
Questa fede soprannaturale è la
radice della nostra contemplazione dei misteri: del mistero della Trinità,
della generazione e incarnazione del Verbo, del mistero del male. Senza fede,
non possiamo contemplare questi misteri. È la fede quella che ci permette fare
atti di fede, credere nei misteri divini.
Gesù loda la fede della donna
cananea. Ma, cosa è la fede? L’atto di fede non è un atto che scaturisce dalle
forze umane: è una illuminazione e una mossa dello Spirito Santo.
Fare un atto di fede implica
l’essere illuminato dalla luce che esce dal grembo di Dio per accettare la
Verità divina.
Come si verifica l’atto di fede?
Prendiamo una proposizione di fede: “Gesù Cristo è l’Uomo-Dio”. Davanti a
questa proposizione, né la ragione né la volontà possono reagire, rimangono
fermi, senza muoversi. Le forze naturali della ragione e della volontà sono
assolutamente insufficienti per potere accettare questa proposizione. Di
conseguenza, davanti a questa proposizione, “Gesù è l’Uomo-Dio”, l’uomo senza
fede rimane fermo, perché le sue potenze naturali sono ferme.
La ragione e la fede hanno bisogno,
dunque, per accettare questa proposizione, della vita e della luce divina.
Soltanto illuminate e mosse dalla luce divina, le potenze si muovono: la
volontà muove alla ragione a dare l’assenso.
L’uomo con fede, l’uomo illuminato
dallo Spirito Santo, davanti alla proposizione: “Gesù è l’Uomo-Dio”, fa l’atto
di fede, dice: “Sì, credo”, ed agisce in conseguenza, perché la fede,
illuminando la ragione e movendo la volontà, fa sì che l’anima aderisca a Dio.
Fa desiderare a Dio e porta alla consegna di tutto il suo essere nelle mani di
Dio.
La fede, dunque, illuminazione e
mossa dello Spirito sopra le potenze dell’anima, fa che l’uomo esprima con le
opere ciò che ha creduto: la fede forma la coscienza del cattolico e guida
tutta la sua attività verso Dio.
Che cosa ci fa conoscere la fede?
Qual è l’oggetto della fede? L’oggetto della fede è la Persona di Cristo e la
sua azione salvifica su di noi, vale a dire, la nostra giustificazione. La fede
in Cristo ci fa conoscere cosa è l’essere giustificati da Cristo: la
giustificazione non è soltanto un cambiamento morale dello spirito come
conseguenza della remissione dei peccati. La giustificazione non è un
cambiamento psicologico, né si verifica a livello mentale. Questo è soltanto un
effetto. La giustificazione in Cristo, quella che la fede ci fa conoscere, non
è soltanto questo: è principalmente un mistero soprannaturale che provoca un
vero e profondo cambiamento dell’essere spirituale dell’uomo, vale a dire, è un
cambiamento a livello metafisico.
La giustificazione è un mistero inaccessibile
alla ragione umana, che può essere soltanto conosciuto alla luce della fede. La
giustificazione consiste in un’ammirabile rinnovamento e trasformazione del
nostro essere spirituale, della nostra anima, prodotti entrambi dalla luce di
Dio.
Ciò che la fede ci fa conoscere è la
misteriosa rigenerazione della nostra anima, come una nuova nascita, prodotta
dalla luce che scaturisce dall’intimità del grembo del Padre, prodotta da
Cristo, Dio da Dio, Luce da Luce. Cristo, Luce divina che splende eternamente
nel seno del Padre, ci rigenera il nostro essere nel battesimo, non soltanto
togliendoci il peccato, ma anche donandoci la sua vita divina, il suo stesso
Spirito Santo, in maniera tale che allo stesso momento, siamo giustificati
–perdonati- e santificati, vale a dire, abbiamo in noi la vita divina.
La fede ci fa conoscere questo
mistero della rigenerazione del nostro essere spirituale che inizia a
partecipare della vita divina, per la potenza divina di Cristo.
La fede però non ci fa soltanto
conoscere la giustificazione di Cristo: siccome la fede è un germoglio di vita
divina sigillato nell’anima, un focolare della luce di Dio che brilla nel più
profondo del nostro essere, la fede è la radice, il motore di tutta l’attività
dell’uomo battezzato, che spinge l’uomo verso Dio, fonte di giustizia, e
atrarre la grazia giustificante di Dio verso l’uomo.
Vale a dire, da un lato, noi siamo
stati già salvati dalla giustificazione di Cristo; abbiamo ricevuto nel
battesimo il suo perdono e la sua vita; per pura e gratuita misericordia sua;
d’altro lato, dobbiamo incessantemente metterci in contatto con la fonte di
grazia, atrarre continuamente la giustificazione di Dio, tendere senza
stancarci verso Dio, e questo movimento verso Dio la fa la fede, perciò la fede
è il motore della vita del cattolico, del figlio di Dio.
La fede, dunque, luce divina
sigillata nell’anima dallo Spirito Santo, ci fa conoscere i misteri di Cristo e
ci fa agire verso Cristo. La fede è, insieme ai sacramenti, la nostra maniera
di unirci al Verbo di Dio, Gesù.
Quale applicazione pratica? Questa
fede, questa luce divina che brilla nel più profondo dell’essere del
battezzato, deve inanzittutto illuminarci circa il mistero più affascinante,
più meraviglioso di tutti, che è quello della transustanziazione, la
conversione della sostanza del pane e del vino nel corpo e sangue di Gesù.
La fede deve illuminarci per farci
vedere la Messa come ciò che è nella realtà: l’attuazione mistica, reale, nel
nostro oggi, qui e adesso, del sacrificio del Calvario. La fede deve farci
vedere Cristo crocifisso sull’altare, che ci fa il dono del suo corpo e il suo
sangue nell’Eucaristia; deve farci ascoltare il Verbo Eterno del Padre che
pronunzia le parole della consacrazione; deve muoverci a riconoscere Gesù come
il Figlio di Dio, come l’Uomo-Dio, e deve farci adorarlo in spirito e verità.
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