martes, 8 de marzo de 2011

Gesù ha vinto Satana sulla croce, per sempre


La tentazione, opera del demonio, è irragionevole. È irragionevole adorare il demonio –una delle tentazioni-, perché è una creatura e perché solo Dio merita di essere adorato; è irragionevole desiderare la gloria mondana, perché noi siamo destinati alla beatitudine eterna; è irragionevole tentare a Dio chiedendo un miracolo assurdo: i miracoli hanno il senso di mostrare che Gesù è Dio.

Gesù non ha mai dato il consenso o l’assenso interiore, della sua volontà o intelligenza, al peccato, il che viene dopo la tentazione, perché la sua umanità aveva la grazia creata dell’unione ipostatica col Verbo di Dio, e la grazia increata dello Spirito Santo.

Invece, da noi, la tentazione, sensibile o intelligibile, raggiunge, attraverso la suggestione, l’intelligenza e la volontà, fino a farci fare un atto libero che aderisce al male. Gesù ci insegna il potere e la bontà di Dio.

Gesù mai poteva cadere nel peccato, perché è l’Agnello di Dio, è Dio fatto uomo.

Ma ha voluto lasciarci tentare, per farci riconoscere la malizia del diavolo e la bontà di Dio.

Ma non soltanto lasciarci un esempio esterno: siccome siamo delle membra di Cristo in forza del battesimo, è Lui ad agire con noi e in noi. Il nostro agire virtuoso, contro le tentazioni, è un agire con Cristo e in Cristo.

Questo vuol dire che se siamo Corpo di Cristo, operiamo come Lui, in Lui e per Lui, perché le membra ricevono la grazia e la forza che scende dal suo capo. Cristo agisce in noi, comunicandoci la su forza divina, in maniera che le nostre azioni sono fatte con Lui: è Lui ad operare insieme a noi, nel nostro atto libero e virtuoso. In ogni atto libero, fatto in grazia, è Lui a operare in noi. È Lui a darci il volere e l’agire. Senza di Lui non possiamo fare nulla di buono.

Ecco il valore delle tentazioni e della prova: è il momento dove il Signore si mostra, attraverso la nostra debolezza, con tutto il suo potere.

Lui agisce in noi ogni volta che sappiamo riconoscere, nella tentazione, l’ombra oscura del demonio.

Il rifiuto della tentazione, fatto grazie alla potenza dello Spirito di Cristo che agisce in noi e attraverso di noi, è un occasione per crescere nella ricerca e nella scoperta dell’amore di Dio manifestato in Cristo Gesù.

Perciò le tentazione sono necessarie, perché non soltanto ci servono a crescere nel rifiuto del male e nella consapevolezza del bene. Se fosse soltanto questo, sarebbe sì una cosa buona, ma solo a livello della natura. C’è ancora qualcosa di più: nell’agire in Cristo, c’è la forza dello Spirito. Per superare le tentazioni, bisogna fare un atto virtuoso e soprannaturale, il che vuol dire agire in maniera nuova: agire alla maniera e con la forza di Gesù: è partecipare alla sua azione salvifica, è salvarci attraverso l’atto virtuoso di resistere le tentazioni, e questo, perché è Gesù Dio ad operare con noi il volere e l’agire virtuoso. Ecco qualcosa di più: nell’atto virtuoso che vince le tentazioni, dobbiamo renderci conto, riconoscere, che c’è l’azione di Gesù attraverso la mia azione virtuosa.

Riconoscere la Presenza di Gesù, il suo amore operante in noi, ad ogni atto virtuoso. Perciò il valore della tentazione.

Come Gesù, possiamo, per la virtù del suo sangue, vincere ogni sorta di tentazione. Nostro Signore ha vinto Satana una volta per tutte. Nell’Eucaristia ri-viviamo, attualizziamo la nostra salvezza. Nell’Eucaristia si attualizza la sua Presenza, così possiamo riconoscere in Lui il vero Dio da adorare, il vero Pane celeste che da la vita eterna, il vero regno che dobbiamo conquistare.

No hay comentarios:

Publicar un comentario